Psicologia Forense
l’interazione tra due scienze del comportamento umano
Di cosa si occupa lo psicologo consulente in ambito forense?
Il Sistema Giustizia può avere la necessità di avvalersi del sapere clinico dello psicologo o dello
psichiatra per affrontare certe questioni in ambito giudiziale.
Lo Psicologo che si trova a lavorare in ambito giuridico è chiamato a svolgere prestazioni professionali
altamente qualificate e specifiche.
La Psicologia Giuridica o Forense è un ambito multidisciplinare di “confine” fra il sapere
clinico-psicologico e quello giuridico e consiste nel contributo di conoscenze e strumenti che la psicologia
può dare al Diritto, trovando una molteplicità di campi di intervento in ambito sia Civile, sia Penale.
L’obiettivo di una Consulenza Tecnico-Psicologica in ambito giudiziario è di offrire agli esperti Giuristi le
informazioni e le conoscenze sul funzionamento personologico e sui processi psicologici dei soggetti
coinvolti
in questioni di rilievo giuridico, in modo da agevolare l’Autorità Giudiziaria nel processo decisionale
relativo
alle disposizioni ed alle sentenze da applicare.
Il Consulente Psicologo Forense nel rispetto di precise linee guida deontologiche, si interfaccia con diverse
figure professionali, venendo incaricato dal Tribunale in qualità di CTU o di Perito (rispettivamente in ambito
civile e in ambito penale) dovendo accertare quanto richiesto dal quesito del Magistrato; in altre situazioni il
clinico forense può essere nominato dall’Avvocato per tutelare gli interessi di parte andando a ricoprire il
ruolo di CTP (in ambito penale o civile).
La dott.ssa Silvia Polin e la consulenza giuridica in ambito Civile
In qualità di Psicologa Forense svolgo la mia attività nelle consulenze giudiziali e stragiudiziali come
Consulente di Parte in ambito Civile sia nel Diritto di Famiglia, sia nel Danno non patrimoniale
applicando la
mia competenza psicologica nel settore giuridico come integrazione del sapere clinico-psicodiagnostico
perfezionato all’esperienza in materia della psicologia dell’età evolutiva, della valutazione delle capacità
genitoriali, del funzionamento dinamico della personalità dell’adulto e delle procedure valutative relative
all’accertamento del danno biologico di natura psichica.
Servizi
-
Psicologia Forense della famiglia e minorile:
CONSULENZA TECNICA PSICOLOGICA PER L’AFFIDAMENTO DEI MINORI
in tutte quelle situazioni di separazione o divorzio di carattere conflittuale per cui è stato
previsto
un
procedimento giudiziario.
-
Psicologia Forense applicata al danno psichico alla persona:
CONSULENZA TECNICA PSICOLOGICA PER
L’ACCERTAMENTO DEL DANNO NON
PATRIMONIALE
relative all'accertamento dei postumi prodotti ad esempio da
traumatismi gravi, da situazioni di mobbing, stalking, incidenti
e/o lutti, menomazioni fisiche in cui la persona sviluppa un
disagio psicologico ed esistenziale (danno biologico di natura
psichica) risarcibile.
-
Psicologia Forense nelle fasi stragiudiziali prima di entrare
in causa
PARERI EXTRA-GIUDIZIALI RICHIESTI
DALL’AVVOCATO
per esempio nei casi di Mobbing o di Danno Psichico alla
persona in cui l’Avvocato prima di presentare il ricorso in
Tribunale, richiede una valutazione specialistica per “negoziare”
con l’Azienda o l’Ente Assicurativo nel tentativo di arrivare ad una intesa risarcitoria condivisa dalle
parti.
Descrizione dettagliata dei servizi succitati
-
SERVIZIO DI CONSULENZA TECNICA PSICOLOGICA PER L’AFFIDAMENTO DEI MINORI IN QUALITA’ DI CONSULENTE
TECNICO DI PARTE
Nell’ambito dei procedimenti giudiziali relative alle separazioni e divorzi conflittuali della coppia
genitoriale e dell’affido/collocazione dei figli minori, utilizzo l’esperienza consolidata attraverso una
formazione specialistica ed una pratica pluriennale in qualità di CTP (Consulente Tecnico di Parte).
Il consulente di parte è nominato dall’Avvocato per assistere alle operazioni peritali nell’ambito della
valutazione specialistica richiesta dal Giudice (espressa nel quesito) e da lui affidata al consulente
tecnico d’ufficio (ausiliario del Giudice).
Il CTU e i CTP daranno (nella loro diversità di ruolo) una lettura psicologica delle competenze e delle
funzioni genitoriali suggerendo le condizioni di affidamento più tutelanti per il minore attraverso
un’analisi ed una valutazione dei seguenti aspetti:
- dinamiche familiari e di coppia
- capacità genitoriali
- relazione tra genitori e figli
- condizioni psicologiche del minore
- interventi psico-socio educativo
sulla famiglia di origine del minore per aiutare i genitori a migliorare il loro funzionamento
arrivando (se necessario) a richiedere la pianificazione di incontri facilitanti e protetti
genitore-minore in Spazio Neutro.
Il ruolo del CTP è di valutare la correttezza metodologica dell’indagine peritale a tutela
del proprio cliente (ma sempre nel primario interesse del minore), offrendo il proprio supporto
specialistico nella valutazione del materiale osservativo e testistico raccolto durate la
valutazione, potendo presentare al CTU delle istanze e delle osservazioni nel rispetto del
contradditorio e stilando una relazione di controdeduzione sui risultati della indagine
tecnica
in risposta all’elaborato del CTU al quesito del Giudice.
-
SERVIZIO DI CONSULENZA TECNICA PSICOLOGICA PER L’ACCERTAMENTO DEL DANNO NON PATRIMONIALE
(ovvero il danno non immediatamente quantificabile economicamente - previsto dall’art. 2059 del
codice civile).
Per poter parlare di un danno biologico di natura psichica (inteso come un danneggiamento e/o un
pregiudizio alla salute e all’integrità psichica della persona) occorre identificare se la
sintomatologia sviluppata dalla persona si configura come un disturbo diagnosticabile,
implicante un’alterazione/compromissione del funzionamento e della qualità di vita. Questo
disagio psichico per essere risarcibile deve essere insorto reattivamente ad uno o più eventi di
natura traumatica o stressante che abbiano determinato (secondo un nesso causale da accertare)
una lesione della salute psichica dell'individuo e la relativa psicopatologia classificabile
secondo la nosografia dei manuali più condivisi nella comunità scientifica.
L’accertamento della sussistenza del danno psichico è un processo delicato in cui lo psicologo
forense deve valutare una serie di variabili tra cui:
- Discriminare le situazioni di simulazione da quelli reali
- Verificare che il disturbo psichico non sia preesistente (valutazione dell’eziopatogenesi delle
alterazioni psichiche)
- Accertare che il disturbo sia stato prodotto e sia conseguenza dell’evento illecito dannoso/lesivo
e quindi correlato ad esso da un nesso di causalità valutabile secondo specifici criteri.
A partire dal disagio diagnosticabile (secondo i manuali riconosciuti dalla comunità scientifica) e
dall’accertamento del nesso causale (ovvero la correlazione tra evento pregiudizievole e il disagio
manifestato in termini di causa o con-causa) si procede all’individuazione e/o stima di due tipi di danno:
- temporaneo (corrispondente alla valutazione della menomazione dell’integrità psichica della
persona
nella fase di acuzie ovvero a breve distanza temporale dall’illecito);
-
permanente (ovvero il danno relativo alla stabilizzazione o alla cronicizzazione del disagio
che persiste a
distanza di tempo dall’accadimento e conclusione dell’evento lesivo. Il danno permanente nella sua
persistenza può avere una percentuale inferiore al danno temporaneo in relazione alle fisiologica
capacità adattiva e di recupero della persona).
Questo complesso iter valutativo si traduce nella stesura della relativa relazione tecnica con
individuazione della quantificazione del danno subìto attraverso l’utilizzo delle scale più diffuse
di
ponderazione e di misurazione della percentuale che verrà poi convertita dall’Avvocato (secondo precise
tabelle) in un importo monetario risarcibile.
-
PARERI EXTRA-GIUDIZIALI
La Consulenza extra-giudiziale o stragiudiziale consiste in valutazioni specialistiche in ambito
extraprocessuale finalizzate a documentare una situazione clinica per affrontare e risolvere delle
controversie al di fuori dall'ambito giudiziario.